Benvenuti

nel sito del Club Fly Anglers Opitergium.

Tutti sono capaci di riunirsi in una fumosa osteria e fondare una Associazione di pescatori.

Ci piace invece pensare che la nostra storia parta da lontano e tu sii gentile e lasciacelo credere.

C'era una volta Opitergium (la moderna Oderzo) inserita in un contesto imperiale ed al massimo del suo splendore. Nel 14 a.C. viene redatto il documento, oggi ritrovato e che vi proponiamo, che testimonia come già allora esistesse una cultura alieutica condivisa sia dai pescatori che dalle autorità locali.

Ecco il frammento di pergamena con traduzione a lato:

 

De concessione Plavisellae piscibusque suis

 

A.D. XIV b.C.

Ego - LAURENTIONIS CAIUS MIRCUS  - Opiterginii Praefectus

 

CONSTITUO

Flumen Plavisella, fluentem per ubertosum agrum opiterginum  inter  Plavis et Liventiam,

solum piscatoris cum  sedges atque aeffimera vulgata ac danica reservatum esse.

Lombricadores bigattinoque piscatores ac bracconieris in flagrante captos, cruciaverint ipso facto.

Area dicata  vigilaverit a energumeno servo gallico Vercinge Bozo  quia frustigaverit atrociter cotidie sine unum bracconierum capturavit.

Hoc edictum  validus erit in secula seculorum et in vitam aeternam.

  AMEN

  

Concessione del Piavesella e dei suoi pesci.

 

Nell anno del Signore 14  a.C.

 Io LORENZON CAIO MIRCO

 Governatore di Oderzo

 

ORDINO

Il fiume Piavesella scorrente nel fertile territorio opitergino fra Piave e Livenza

E' riservato ai soli pescatori che adoperano  mosche e insetti artificiali.

 I pescatori con verme e bigattini ed i bracconieri colti sul fatto, saranno immediatamente crocefissi ( altro che multe !)

 L' area riservata sarà vigilata da un barbaro schiavo gallo, Vercinge Bozo, che sarà frustato ferocemente ogni giorno che non cattura neanche un bracconiere.

 Questo editto sarà valido fino alla fine dei tempi.

  COSI SIA

Storia

Passarono gli anni e con essi arrivò la decadenza. Il vecchio documento si ricoprì di polvere e se ne perse la memoria.

Il territorio visse le invasioni delle orde barbariche : Unni, Visigoti, Ostrogoti, Goti e poi, molto molto tempo dopo, ancora i Goti ……ma “ pieni de vin “. ( in trevigiano il “goto” è il bicchiere ) L’ antico istinto però si era conservato in un gene del DNA di qualche pescatore locale.

 Il risveglio avviene nel 1986 : pescatori a mosca, associati alla peripatetica scuola coneglianese guidata dal mitico Maestro Giuliano da Conegliano, decisero di costituirsi in Club.

Per la verità non c’era coscienza degli antichi splendori. La decisione scaturiva principalmente dalla necessità di giustificare di fronte a fidanzate e mogli i frequenti abbandoni del tetto coniugale ed il Club forniva la necessaria e legale copertura per gestire ed organizzare al meglio scampagnate ed incontri conviviali. “ Scuola peripatetica “…appunto ! Erano i felici anni in cui nel raggio di 20 chilometri c’ era una miriade di fiumi che garantivano sempre e comunque cestini rigonfi di pesce. All’ epoca nessuno conosceva e praticava gli insegnamenti della civiltà alieutica anglo-sassone ed in particolar modo ci erano estranei termini quali “ NO KILL “ e “ CATCH and RELEASE “ .

Al contrario : il nostro motto era “ Ciapa Ciapa, Copa Copa !! “. Letteralmente copiato da una epigrafe funeraria opitergina (di Oderzo ) risalente al V° secolo d.c. e che potrebbe essere tradotto in moderno linguaggio anglo/alieutico con “ GO and KILL ! “.

Era infatti l’urlo con il quale i cavalieri unni davano inizio al saccheggio delle città romano-venete non appena espugnate. Ci piace pensare che qualcuno di noi abbia incerte origini sarmatiche. Magari frutto di un lontano stupro subito da una avvenente e prosperosa lavandaia gallo-veneta lungo le rive del Rio Piavesella, ghermita al volo da un cavaliere unno che, appassionato di pesca a mosca, lo bordeggiava occhieggiando possibili…. bollate!

L’anno 1995 chiude un’ era. Finito il pesce “ facile “, bisogna imparare a divertirsi con la pesca…virtuale. E’ anche l’anno che segna la supremazia della tecnologia sull’istinto. Il Club è costretto a diventare adulto e quindi : corsi di costruzione, di lancio, studi approfonditi di entomologia e materiali. Nuova sensibilità ecologica. Vietato fare la pipì nel fiume. Guai a chi uccide una zanzara !! Il pesce viene accudito, coccolato. Viene istituito un servizio di pronto intervento : niente più “ ghillies “ bensì medici di pronto soccorso al seguito dei pescatori che nel malaugurato caso di catture, previa anestesia, disinfettano e suturano le ferite con filo sterile e praticano al pesce la respirazione “ bocca a bocca “ per ossigenarlo prima del rilascio. E’il periodo in cui vecchi pescatori della vecchia guardia cadono nella depressione. Disperati, incapaci di comprendere e vivere i nuovi tempi trovano rifugio in un dignitoso “ Harakiri “ alieutico mascherato con tornei di bocce e scopa all’asso ! Era indispensabile inventare qualcosa pena la sopravvivenza del Club.  I “ creativi “ si scatenano.

 Sconvolgimenti interni, sotterranee lotte di potere, sanguinose faide interne fra i sostenitori del WET o del DRY ricomposte con casse di bottiglie di prosecco da Conegliano e cabernet di Oderzo. Nell’anno 2000 ci sovviene il fato nelle persone dell’allora Assessore Provinciale alla Pesca e del Capo Ufficio Pesca. Con inaspettata sensibilità e lungimiranza, contro ogni pregiudizio e le prevedibili proteste del pescatori “ vermaioli “ locali, accettano con entusiasmo la proposta di concedere al Club la gestione di un tratto di risorgiva, il Piavesella, che scorre nella campagna fra Conegliano e Oderzo.

 I pescatori locali però non demordono. Gli Assessori cambiano e, si sa, taluni per un voto sacrificano oltre che una trota anche la madre, figurarsi se si curano di stimolare mutamenti culturali in persone che ritengono il termine “ cultura “ etimo del….. “ fondo schiena “ .

 Il progetto pertanto avanza a fasi alterne. Nel 2003 l’area si amplia sino a 8 Km. Ora è dimezzata. Stiamo combattendo per riampliarla. Ora, per la compiacenza dell’ Assessore Mirco Lorenzon ( che, strana coincidenza, ricorda il nome dell’ antico Pretore Romano ) l’ area ci è stata data in regime di Concessione ( Riserva di Pesca ). Comunque sia, finalmente abbiamo sulle porte di casa un’ area ricca di tanti e bei pesci.

Sì perché, da non crederci, nel Piavesella ci sono anche molti grossi pesci disponibili ad …. abboccare ! L’importante era far sì che l’ Unec da necessità diventasse un’opzione. Abbiamo fatto il rodaggio in casa. Ora siamo pronti a condividere con altri pescatori ciò che abbiamo realizzato.

Vi aspettiamo !